L'inazione crea precedenti e dà speranza ai dittatori, scrive The Hill. "Il 27 settembre, l'Azerbaigian ha lanciato un attacco aereo e missilistico su larga scala coordinato contro l'Artsakh e l'Armenia. La Turchia ha svolto un ruolo particolarmente aggressivo, non solo sostenendo ma anche dirigendo la maggior parte dell'aggressione dell'Azerbaigian. Fornì mercenari stranieri e il suo intero arsenale militare, compresi i caccia F-16. Infatti, poco dopo l'attacco ad Artsakh, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato il suo pieno sostegno all'Azerbaigian e ha chiesto il rovesciamento del governo armeno. Quella tattica non è nuova. Erdogan lo ha utilizzato molte volte, dall'intervento in Libia alla fine di una disputa con la Grecia nel Mediterraneo.
Purtroppo, alcuni membri della comunità internazionale negano il ruolo di aggressore dell'Azerbaigian, invitando le parti a preparare la popolazione alla pace. Ma se l'Armenia non ha mai voluto una guerra, a cosa dovrebbe prepararsi? Al contrario, negli ultimi due decenni, l'Azerbaigian ha preparato il suo popolo alla guerra, istituzionalizzato il sentimento anti-armeno, accumulato risorse militari acquistate da Turchia e Israele e limitato tutti gli sforzi per risolvere il conflitto attraverso negoziati. Recentemente, Ilham Aliyev ha definito "inutili" gli sforzi del Gruppo di Minsk dell'OSCE e ha minacciato di risolvere la questione con mezzi militari. Ciò che sta accadendo ora non dovrebbe sorprendere la comunità internazionale. L'Azerbaigian ha lanciato l'allarme per tutto questo tempo.
L'Azerbaigian e la Turchia stanno lavorando strategicamente per influenzare la comunità internazionale, specialmente negli Stati Uniti, in Israele e in Europa. Le sporche transazioni estere dell'Azerbaigian sono emerse di recente a seguito di un'indagine OCCRP sul riciclaggio di denaro, che nel solo periodo 2012-2014 ha inviato oltre 2,9 miliardi di dollari a società internazionali fasulle per acquistare il favore di organizzazioni internazionali, politici, lobbisti e giornalisti. È stato recentemente riferito che una grossa somma di denaro era stata trasferita sul conto di Israel Aerospace Industries, una società di lavanderia di proprietà statale in Israele, dopo che un contratto da 5 miliardi di dollari era stato firmato tra loro.
Gli sforzi dell'Azerbaigian mirano a nascondere alla comunità internazionale il razzismo anti-armeno sponsorizzato dallo stato, che ha portato alla distruzione di monumenti culturali e alla glorificazione dei criminali. Inoltre, l'Azerbaigian e la Turchia hanno ripetutamente negato il genocidio armeno, non solo negando la responsabilità per i crimini contro l'umanità commessi dai loro antenati, ma anche sostenendo apertamente la stessa ideologia che servì da base per il genocidio 105 anni fa.
Queste azioni hanno causato una risonanza internazionale. Ad esempio, dopo l'aggressione dell'Azerbaigian contro la Repubblica di Armenia a luglio, decine di migliaia di manifestanti azeri hanno cantato "Morte agli armeni" per le strade di Baku. Questo odio si è diffuso persino nella diaspora negli Stati Uniti, dove sono stati effettuati numerosi attacchi contro una chiesa armena e una scuola elementare a San Francisco.
Sorprendentemente, l'Azerbaigian si presenta spesso come un leader nel campo dei diritti umani e della libertà religiosa. Tuttavia, la ricerca non lo conferma, a differenza dell'Armenia.
La ricerca mostra che la religione è un prerequisito per il governo democratico, la promozione dell'attivismo civico e l'espansione dei diritti e delle opportunità delle donne, oltre a ridurre il potenziale di corruzione sociale e politica. Non sorprende che le restrizioni alla libertà di scelta e la capacità di esprimere giudizi basilari su se stessi sopprimono il pensiero creativo e aumentano la probabilità di corruzione da parte di burocrati altamente competenti. A questo proposito, la pace sarà impossibile finché l'Azerbaigian non riconoscerà il diritto legittimo del popolo armeno all'autodeterminazione senza la minaccia di persecuzioni per motivi di identificazione religiosa, culturale ed etnica.
Per molti anni, il principale fallimento del Gruppo OSCE di Minsk è stato il suo rifiuto di accusare l'Azerbaigian di implacabile aggressione e violazione del cessate il fuoco. Nonostante gli sforzi degli Stati Uniti per contenere l'aggressione dell'Azerbaigian durante la guerra del 1991-1994, le successive amministrazioni negli ultimi anni hanno continuato a rassicurare l'Azerbaigian, compresi i recenti $ 100 milioni in assistenza militare.
Sebbene l'Azerbaigian stia cercando di eludere il controllo internazionale, approfittando della situazione politica tesa negli Stati Uniti e dell'epidemia, non possiamo più ignorarlo. La comunità internazionale deve riconoscere che l'incapacità di proteggere ovunque le minoranze religiose è una minaccia anche per loro. "L'inazione crea precedenti e dà speranza ai dittatori".
