Padre Pier Luigi Maccalli , il missionario della diocesi di Crema sequestrato in Niger nel 2018 e Nicola Chiacchio sono stati liberati oggi in Mali.
Sono Nicola Chiacchio e Pier Luigi Maccalli i due ostaggi italiani liberati oggi insieme alla cooperante francese Sophie Petronin e all'ex ministro delle Finanze Soumaila Cisse'. Lo riferisce il governo di Bamako. Farnesina conferma liberazione Maccalli e Chiacchio La Farnesina ha confermato con una nota la liberazione in Mali di Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio. "I nostri connazionali Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono stati liberati", si legge nella nota, "la liberazione è stata resa possibile grazie al prezioso lavoro del personale dell'Aise e di tutti i competenti apparati dello Stato, unitamente alla importante collaborazione delle autorità maliane". "Il buon esito dell'operazione, oltre a mettere in luce la professionalità, le capacità operative e di relazione dell'intelligence, ha evidenziato anche l'eccellente opera investigativa dell'Autorità giudiziaria italiana ed il prezioso lavoro svolto dalle donne e degli uomini del ministero degli Affari Esteri e dell'intera Unità di Crisi della Farnesina", prosegue la nota, "ancora una volta, la proficua, corale e sinergica interazione tra le istituzioni dello Stato si è rivelata vincente, consentendo di raggiungere il primario obiettivo di riportare in Patria i nostri due connazionali". Maccalli, religioso della Società delle missioni africane (Sma), era stato sequestrato la sera del 17 settembre 2018 nella missione di Bomoanga, a circa 150 chilometri dalla capitale del Niger, Niamey. Chiacchio, invece, è stato rapito alcuni anni fa, probabilmente in Mali, mentre viaggiava come turista. "Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono vivi", scriveva 'Avvenire' il 6 aprile scorso, citando un filmato di 24 secondi che sarebbe stato girato nel nord del Mali pochi giorni prima. "Mi chiamo Pier Luigi Maccalli, di nazionalità italiana, oggi è il 24 marzo", si sente dire nel breve audio. Poi: "Mi chiamo Nicola Chiacchio". 'Avvenire' spiegava di avere chiesto un fermo-immagine del video come ulteriore prova di vita dei due uomini: i due ostaggi nel filmato erano seduti uno di fianco all'altro. Maccalli si trovava a sinistra con gli occhiali scuri, la sua abituale barba bianca e folta, e un vestito tradizionale. Chiacchio era anche lui vestito tradizionalmente e con la barba lunga. Entrambi apparivano dimagriti. Il gruppo jihadista, che aveva contattato indirettamente il quotidiano, non si era identificato. La liberazione dei due ostaggi italiani, avvenuta insieme al rilascio di Petronin e Cisse', segue il rilascio, avvenuto nel weekend, di un centinaio di jihadisti. Cisse', 70 anni, era stato rapito lo scorso 25 maggio mentre era impegnato nella campagna elettorale per le elezioni parlamentari nel Niafounke, la sua regione natale. Il governo maliano non ha fornito informazioni sullo stato di salute degli ostaggi liberati ne' sulle dinamiche della liberazione. Una fonte anonima ha riferito alla France Presse che la liberazione degli ostaggi e' stata una contropartita per il "rilascio di terroristi" e che la trattativa con i jihadisti "non e' stata semplice".