The world's most popular football simulation game

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ITA🇮🇹

C’era una volta un gioco che non mi faceva bruciare gli occhi, non mi ipnotizzava la mente e mi dava della sana dipendenza di quella che non faceva male: il gioco si chiamava Subbuteo (https://it.wikipedia.org/wiki/Subbuteo). Inventato negli anni Sessanta in Inghilterra ad imitazione del football era il gioco di simulazione calcistico più famoso al mondo. Per giocarlo bastava un amico, un panno verde, una pallina, due porte e ventidue statuine con la base bilanciata. Per essere bravi serviva un po’ di allenamento e tanta buona volontà. Qualcuno lo chiama “il calcio a punta di dito”, perché si gioca con le dita oppure "calcio da tavolo", visto che le partite si disputano non “incrociando i tacchetti”, bensì sopra un asse dove viene apposto il campo da gioco. Il Subbuteo conquistò generazioni e generazioni di giovani (oggi più o meno tutti come me sugli “anta”), vennero fondate federazioni e anche il più scarso giocatore aveva la sua squadra personale con gli stessi colori della squadra del cuore.

Noi adolescenti giocatori di subbuteo eravamo quasi dei “professionisti”, ci allenavamo tutti i giorni. Le caratteristiche che dovevi avere per essere un buon giocatore era anzitutto la calma, poi era indispensabile possedere una buona tecnica per riuscire a controllare la potenza e la precisione del colpo. Mi ricordo che si curavano con maniacale precisione gli “omini” in plastica che componevano le squadre. Una confezione di subbuteo, costava sulle 70 mila e conteneva due squadre, il panno, tre palloni e le porte. La mia era la “SUBBUTEO WORLD CUP EDITION MEXICO 86”, inoltre era possibile ampliare la struttura con tribune, giocatori di riserva ed altri gadget. Poi arrivarono i videogame: “Sensible Soccer”, ma questa è un’altra storia.

ENG🇬🇧

Once upon a time there was a game that didn't burn my eyes out, didn't hypnotise my mind and gave me a healthy addiction of the kind that didn't hurt: the game was called Subbuteo (https://it.wikipedia.org/wiki/Subbuteo). Invented in England in the 1960s in imitation of football, it was the most famous football simulation game in the world. All you needed to play it was a friend, a green cloth, a ball, two goals and twenty-two figurines with a balanced base. To be good at it, you needed some training and a lot of good will. Some people call it "fingertip football", because it is played with the fingers, or "table football", since the games are played not by "crossing the studs", but on a board where the playing field is placed. Subbuteo conquered generations and generations of young people (nowadays more or less all of them, like me, are in their golden years), federations were founded and even the least talented player had his own team with the same colours as his favourite team.

We teenage subbuteo players were almost 'professionals', we trained every day. The characteristics you had to have to be a good player were, first of all, calmness, and then it was essential to have a good technique to be able to control the power and precision of the shot. I remember how painstakingly the plastic "little men" that made up the teams were made. A pack of subbuteo cost about 70,000 and contained two teams, the cloth, three balls and the goals. Mine was the "SUBBUTEO WORLD CUP EDITION MEXICO 86", and it was also possible to expand the structure with stands, reserve players and other gadgets. Then came the video games: 'Sensible Soccer', but that's another story.

Translated with www.DeepL.com/Translator (free version)

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