Ritorno a Kasiha (Capitolo Quarto) 

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Ritorno a Kasiha

Capitolo Quarto

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All'uscita dal terminal Jo trovò ad aspettarlo un attendente con tanto di auto di servizio. La convocazione presso l’ufficio della direzione del personale militare era fissata per le due del pomeriggio, perciò ebbe appena il tempo di recarsi in albergo, farsi una doccia veloce e di indossare la divisa d’ordinanza dopo quasi due lustri. Per la precisione erano trascorsi circa otto anni dall'ultima volta che il capitano di vascello John Thompson aveva indossato l’uniforme, quando fra l’altro pesava anche cinque chili in meno. Per sua fortuna, Sally era un’abile sarta e seppe rimettere in sesto per l’occasione la sgualcita e vecchia divisa, che tornò come nuova.

Jo era visibilmente a disagio mentre attraversava i corridoi dell’ammiragliato, si sentiva osservato. Le sue numerose mostrine e medaglie al valor militare appuntate al petto suscitavano ammirazione e rispetto nei giovani ufficiali che lo incontravano lungo i corridoi del palazzo della Marina, consapevoli di avere di fronte ai propri occhi uno degli ultimi veterani del secondo conflitto mondiale ancora in servizio attivo. Si sedette in sala d’attesa ma, dopo nemmeno cinque minuti di orologio, fu accompagnato nell'ufficio dell’Ammiraglio Edison. Restò sorpreso nel constatare che la temuta commissione militare, in realtà era più informale del solito. Ad attenderlo in quella stanza, oltre all'Ammiraglio Edison in persona, al comandante in capo della squadra navale e all'ammiraglio ispettore delle capitanerie, c’erano un ufficiale medico ed altre tre persone in abiti civili, a formare una commisione di ben sette individui. Dopo i saluti militari, le presentazioni e le strette di mano, si sedettero tutti intorno ad un tavolo, al centro del quale era presente un enorme fascicolo con in copertina la scritta

“S E C R E T ”

e la dicitura in basso a destra

“Estratto dalla documentazione caratteristica del tenente di vascello John Thompson, 12/06/1947”.

Prese la parola l’ammiraglio Edison, niente meno che il comandante generale della Marina Militare australiana.

“Comandante John Thompson di Alyangula, ultimamente tra queste mura si è parlato molto di lei. Quest’oggi devo darle alcune comunicazioni, ma prima mi lasci dire che sono orgoglioso di conoscere di persona un marinaio che ha dato cosi tanto al nostro paese...”disse sfoggiando un bel sorriso sincero.

Edison parlò per una ventina di minuti circa. Un discorso a tratti retorico e contorto concernente la patria e i doveri di un militare, elogiando anche più di una volta il comandante Thompson per il servizio reso all’Australia, sia in tempo di guerra che di pace e bla, bla, bla... Poco prima che a Jo gli si chiudessero gli occhi o gli scappasse un enorme sbadiglio, fortunatamente Edison arrivò finalmente al dunque, comunicandogli di essere stato promosso ammiraglio con decorrenza immediata. Allo stesso tempo, dall'indomani, sarebbe stato collocato in congedo illimitato per sopraggiunti limiti d’età.


Finalmente la meritata pensione.

“Queste sono le belle notizie di oggi ammiraglio Thompson, ma ora veniamo ad altro se non le dispiace. Volevamo metterla al corrente del fatto che sono stati riaperti il suo fascicolo matricolare e la sua cartella sanitaria. Nel quarantasette, i sui racconti a riguardo di mostri marini, delle profondità degli abissi, dell’isola dei maori, la loro regina ed il loro potente stregone, furono ritenuti non veritieri e definiti come farneticazioni e deliri di un prigioniero di guerra in evidente stato di confusione mentale. Oggi invece, quelle sue dichiarazioni trovano un inatteso riscontro positivo e queste fotografie ne sono la dimostrazione.. A quanto pare lei diceva la verità Thompson”
, disse l’ammiraglio Edison sventolando con la mano destra alcuni scatti fotografici davanti agli occhi del collega parigrado prossimo alla pensione.

Intervenne l’uomo in abiti civili alla sua destra, che si era presentato come funzionario del dipartimento della sicurezza nazionale.

“Ora lei ammiraglio Thompson potrebbe essere così gentile da raccontarci dettagliatamente tutto ciò che si ricorda? Può cominciare dall'inizio, dall'attacco dei KasiKa al sommergibile e dalla sua caduta in mare; non abbiamo nessuna fretta”

Il funzionario si accese una sigaretta e fece partire il registratore a nastro che posizionò al centro del tavolo.
L’ammiraglio Edison porse le foto a Jo che ad un primo sguardo impallidì e con un filo di voce replicò:

“Ammiraglio vogliate perdonarmi, avverto come un giramento testa, ho bisogno di prendere una boccata d’aria”

“Thompson si sente bene? Gradisce un bicchiere d’acqua?”

“Forse uno scotch liscio, grazie. È meglio”
Continua...

By kork75: https://steemit.com/ita/@kork75/ritorno-a-kasiha-capitolo-quarto-by-kork75

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