L'orto di pomodori

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Alla sua morte l’agricoltore Silvano lasciò agli eredi le sue ultime volontà. Da anni l’uomo abitava da solo in un grande casolare isolato. Il figlio Arturo, appassionato archeologo era dato come disperso in Africa, dove si raccontava che era stato rapito dai “terroristi”. Di Arturo non si erano avute più notizie; cosicché a beneficiare dell’eredità non rimaneva che la primogenita Susanna, la quale l'anno precedente si sposò con un giovane del luogo. Nel suo breve, ma minuzioso testamento, rivolgendo un pensiero al figlio, Silvano scriveva:

“Egli avrebbe dovuto prendere, alla mia morte, il mio posto nella direzione della mia piccola attività ortofrutticola da me creata, per svilupparla, migliorarla, industrializzarla… Ad Arturo desideravo lasciare anche il mio amato pendolo. Ora chiedo espressamente a mia figlia Susanna di distruggere quell’orologio…”.
La figlia di Silvano, a norma delle disposizioni testamentarie, entrava così in possesso della casa di famiglia e dei suoi beni materiali, del frutteto e del piccolo orto dietro il casolare. Susanna, con sua grande meraviglia intascò anche l’ingente somma di denaro depositata sul conto corrente del padre. Il marito di Susanna, che voleva da tempo lasciare il paese e andare a vivere in città, non aveva nessuna intenzione di coltivare i terreni e li mise in vendita. La donna cercò di cedere alle migliori condizioni possibili anche il casolare e tutti i suoi oggetti, compreso quel vecchio orologio a pendolo che faceva bella mostra di sé nel soggiorno, non capendo il perché doveva romperlo decise di tenerlo.


Il pendolo, da quel che si ricordava Susanna, ritardava e quindi per mezzo di una chiave aprendo la vetrinetta e riposizionando l’orario andava periodicamente ricaricato; pratica questa che aveva sempre visto fare al padre, o al fratello scomparso. Il genitore, a memoria della donna, costudiva gelosamente la chiave dell’orologio nella tasca dei pantaloni e non se ne separava mai. La vendita del casolare procedeva spedita, tanto che c’erano già diversi potenziali acquirenti, e inoltre la coppia aveva già intascato l’eredità del defunto Silvano quando un evento imprevisto frenò i piani del marito di Susanna. I giornali e le Tv di tutto il mondo annunciavano il ritorno imminente dall’Africa di Arturo: trattenuto in prigionia dai terroristi. Questa notizia riempì di gioia il cuore di Susanna che sollecitamente rispose al fratello nel modo più affettuoso; senza metterlo al corrente delle modificazioni avvenute nella composizione della propria famiglia, lo avvertiva solo che si era trasferita a vivere in città. Di lì a un mese Silvano giunse al paese accolto dai parenti con viva cordialità e la sorella gli offrì ospitalità nella nuova abitazione, comunicandogli con molta cautela che il padre era morto. Si dovette poi parlare dei propri interessi, argomento sul quale Silvana aveva poco piacere d’intrattenersi col fratello, perché non avrebbe voluto guastare la gioia del suo ritorno. Il marito intanto insisteva per vendere la casa di famiglia al più presto. Susanna comunicò al fratello che in seguito alla dichiarazione che lui era disperso il padre l’aveva lasciata erede universale; in base a questa disposizione aveva ceduto il frutteto, ma non era riuscita a vendere la casa e l’orto. Inoltre, lo mise al corrente dell’enorme somma di denaro che gli lasciò il padre, non capacitandosi di tutti quei risparmi.
“Facciamo così”, disse Arturo
“Preparami una situazione patrimoniale precisa dalla quale risulti quanto mi hai esposto: Non ho nessuna Intenzione di crearti problemi, stai tranquilla, l’importante è che mi consegni la chiave del pendolo… Sai ha un valore affettivo”.
Passati alcuni giorni nel casolare paterno, Arturo, aprì la cassa e caricò l’orologio, poi estrasse una piccola rubrica nera che era nascosta dietro il pendolo d’orato; si spostò all’esterno, entrò nell’orto e compose un numero di telefono.


“Silver? Erano mesi che non ci sentivamo…” Rispose una voce tetra.
“I reperti etruschi freschi di sarcofago si coltivano nell'orto, come i pomodori, basta coprirli di terra, concime e innaffiarli due volte al giorno”, rispose Arturo.
“Non sei Silver…”
“Non riattaccare sono il figlio di Silver. Ti ricordi?”
La voce fece una breve pausa e disse:
“Junior, certo, ma non eri fuori dal giro? Non ti occupavi di piramidi egizie? Come sta tuo padre?”.
L’uomo, dopo qualche incertezza iniziale raccontò degli ultimi tragici eventi e che era tornato per rilevare l’attività segreta di famiglia. I reperti etruschi hanno da sempre avuto un mercato fiorente, e tornare per un breve periodo a fare il “tombarolo” in patria era la primaria esigenza che l’aveva spinto a rientrare, dopo la brutta avventura in Africa.
Gli scavatori clandestini come era suo padre hanno perfetti strumenti elettronici che segnalano la presenza dei reperti sotterrati negli anni nell’orto di casa, e così discutendo del più del meno con l’uomo misterioso, Arturo riferì:
“Mi chiedi se ho degli originali? No, ma lo sai che il babbo era maestro a fare i buchi nell'orto. Ne fai uno profondo mezzo metro; ci adagi l'oggetto; ricopri a strati alterni di terra morbida, fieno, sterco di cavallo; annaffiare due volte al giorno, mattina e sera, con una soluzione d'acqua e sapone; al venticinquesimo giorno tiri su l'oggetto dal buco: sarà come invecchiato di venticinque secoli, avrà una meravigliosa patina etnica e persino il profumo tipico del sarcofago appena scoperchiato”, disse Arturo ridendo.
“Tu e tuo padre siete sempre stati dei maestri nella tecnica dei falsi. Per quanto i tombaroli scavino, c'è sempre più gente che chiede di comprare e allora bisogna industriarsi, bravo”, commentò l’uomo misterioso.
“I nostri ceramisti, non hanno nulla da invidiare a quelli di tremila anni fa. Poi, con la semplice tecnica d'invecchiamento sottoterra avviene la rifinitura del capolavoro… Silver è tornato in pista”
“Quindi nome in codice Silver… Come tuo padre?”
“Si,però ora ti lascio vado a innaffiare l’orto, ti contatto appena ho il primo raccolto di pomodori”.


Pubblicato da kork75 (autore) su:https://hive.blog/theneverendingcontest/@kork75/l-orto-di-pomodori-by-kork75


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