Quando i due amici Jörg e Adil, avevano saputo che la loro rock band preferita avrebbe tenuto l’unico concerto in Germania proprio a Berlino, si collegarono immediatamente sul sito di vendita biglietti Online. La delusione fu forte, i posti economici erano esauriti, restavano solo i tagliandi più costosi, quelli da novanta euro l’uno. Fecero due conti in tasca, non si arrivava a cinquanta euro in due. A sedici anni l’unica soluzione era chiedere ai genitori. Il padre di Adil dal giorno della bocciatura gli tagliò i fondi. La madre per punizione lo costrinse a passare le domeniche a “lavorare gratis” nel ristorante turco di famiglia. Poteva chiederli al fratello maggiore, ma già sapeva che per dispetto non gli avrebbe mai dato neanche un euro. A Jörg non andava meglio, la situazione economica in casa non era delle migliori. Viveva con la madre, commessa in un elegante negozio di moda, ma che tra l’affitto dell’appartamento di Charlottenburg e le bollette da pagare, di soldi a fine mese ne rimanevano pochi. Pur consapevole di un eventuale rifiuto, chiese ugualmente alla madre se gli comprava il biglietto. La donna dispiaciuta non aveva i novanta euro da dare al figlio, ma si ricordò però della zia Brigit e della telefonata della settimana prima. L’anziana parente cercava anche pagando (a dire il vero il meno possibile), chi gli liberava la soffitta del vecchio appartamento di Alt-Treptow, nella zona est della città.
I ragazzi andarono a casa della zia e lavorarono senza sosta per un intero giorno, nella polverosa e angusta soffitta. Raccolsero e sistemarono in enormi scatoloni le varie cianfrusaglie, tra cui vecchi vestiti, valigie, riviste e giornali. Liberarono completamente il locale e fecero davvero un ottimo lavoro, dovevano solo riscuotere la paga. L’arzilla vecchietta, “Bravi ragazzi, vi siete meritati un regalino, ecco venti euro e non spendeteli tutti”. Jörg faticò a tenere a freno la lingua di Adil. I ragazzi ringraziarono e domandarono alla zia che fine farà tutta quella roba. Lei, “La butto. Domani verrà a ritirarla un polacco, un certo Aleksy, sapete se la porta via gratis e non vuole niente. Un bravo e gentile uomo, ho trovato il suo numero sul giornale". Adil, “ Quindi signora Brigit la sta regalando. Posso vedere l’annuncio?”. Al turco bastarono un attimo e una digitata sul suo smartphone, per capire che Alesky era un rigattiere con un negozio in centro e una bancarella fissa a Gleimstrasse al famoso mercatino delle pulci di Mauerpark. L’idea che gli passò per la testa fu di aspettare il polacco sotto casa della zia e trattare l’acquisto del materiale, sicuramente tutta quella roba valeva più di venti euro. Adil prima di andare fece un’altra domanda a Brigit, “ Signora, tra le varie cose c’erano una vecchia tuta e una maglia bianca e blu, ha visto le foto di un ragazzo che giocava a calcio. Chi era? E quella maglia è dell’Herta?”. La zia, “ Tesoro, quello era il cugino Helmut, una promessa del calcio degli anni settanta. La maglia è del Magdeburgo. Lui giocò anche nelle nazionali giovanili. Grazie al calcio girò tutta l’Europa, sino a quando un giorno in una trasferta in Irlanda o Scozia, sparì. Una brutta storia. La Stasi torchiò la sua famiglia per anni, ma di lui si persero le tracce. Si racconta che vive in Brasile sotto un altro nome. Leggende. Potete tenerle voi, la tuta e la maglia”. Jörg, “ Grazie zia, ma per i nostri gusti sono un po’ troppo vintage”.Presa la metro e tornati a casa, i due si fissarono un appuntamento per il giorno dopo alle nove sotto la casa della zia, per aspettare il rigattiere “truffaldino”.
Quando Alesky arrivò, si trovò davanti i due ragazzi di guardia agli enormi scatoloni e li salutò, “ Buongiorno, vedo che la signora ha degli aiutanti. Il mio furgone è parcheggiato qua dietro, in tre ci mettiamo un attimo a caricare”. Intervenne Jörg, ”Mi dispiace per lei, ma queste cose ora sono nostre. Se è ancora interessato, deve trattare con noi, per un eventuale acquisto”.Passati i primi venti minuti di trattativa serrata, fu chiaro che il mercante non voleva tornare a Gleimstrasse a mani vuote. Alla fine il polacco si arrese, ”Piccoli stronzi, va bene. Applicherò a voi le stesse condizioni dei miei clienti, il venticinque per cento di quello che riesco a vendere è vostro, fino allora non avrete un centesimo. Adesso muovete il sedere e caricate tutto sul furgone”. Mentre i ragazzi caricavano il materiale, il rigattiere lo catalogava accuratamente, “ Vediamo, cosa abbiamo: Pubblicità di prodotti cosmetici del 1975; piatto commemorativo del 20° anniversario dalla DDR; penna stilografica con logo della polizia “Volkspolizei”; adesivo della Polizia di frontiera anno 1965; valigetta porta documenti con numerose foto di partite di calcio, squadre e giocatori; biglietti aerei della”Interflug”, la compagnia di bandiera della DDR” . Dopo una pausa, sistemò con cura la “mercanzia” sul fondo del furgone e ricominciò, “Materiale didattico militare sull’uso delle armi portatili del 1958; poster di reclutamento nell’"Volksarmee", l'esercito della DDR; numerosi cataloghi postali di shopping, anni settanta; vecchi giornali “Neues Deutschland” di propaganda comunista; orologio da parete anni sessanta, rotto, con il logo di un pallone da calcio; volantini di propaganda della DDR datati 1964; libri di testo delle scuole medie e superiori degli anni sessanta; poster celebrativo del partito comunista sovietico”. Ispezionando accuratamente l’abbigliamento sportivo che tanto aveva interessato Adil, sentenzio, “Tuta da calcio blu con logo nella nazionale della Germania dell’Est e maglia da calcio di lana bianca e blu del Magdeburgo. E tante altre cianfrusaglie da catalogare con calma”.
Due settimane dopo ad Adil squillò il telefono era Alesky, “Buone notizie, se passate domenica a Mauerpark, vi do la vostra parte della vendita degli oggetti”.Per i berlinesi i mercatini della domenica sono un appuntamento fisso. Tra oggettistica varia, banchi d’artigianato, artisti di strada e la numerosa calca di turisti e curiosi in cerca d’affari a buon prezzo, trovare la bancarella del polacco, non fu facile. Jörg, esordì, “Allora, siamo diventati ricchi?”. Il rigattiere rispose, ”Ricchi no, ma diciamo che è stato un buon affare. I collezionisti hanno fatto a gara per accaparrarsi i vostri articoli. Questi sono ottocento euro il venticinque per cento di quanto guadagnato”. Alesky raccontò che alcuni oggetti avevano attirato la curiosità del direttore del “DDR meseum”, soprattutto la tuta della nazionale e la maglia da calcio, che saranno sicuramente esposte al museo. Inoltre lo stesso direttore pagò profumatamente una foto con dedica del “cugino Helmut”, in cui il calciatore stringeva la mano a Erich Honecker. Adil, “Erich Honecker? Un calciatore?”.Il polacco con lo sguardo disgustato, “ Ragazzi miei forse è ora che ripassate un po’ di storia. Comunque questi sono i vostri soldi, se avete altre soffitte da svuotare chiamatemi. Ora fuori dai piedi”. I due felici più che mai, acquistarono lo stesso pomeriggio gli ultimi posti rimasti per il concerto e ridendo come matti presero anche due biglietti per la partita di calcio, FC Magdeburg- FC St. Pauli, in memoria del “cugino Helmut”.
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