Can we talk about quantum physics, parallel universes and time loops in a brilliant and crazy comedy?
It can.
Palm Springs is the tale of an extreme carpe diem. What would happen if the moment to be seized lasted forever and was always repeated the same? What if every tomorrow was today? What if past and future were severed limbs of a one-piece body, of which only the emptied core and unable to move would remain? What sense would relationships, meetings, relationships have? What meaning would life have?
The here and now is the only possible and real moment as long as it feeds on the past and projects itself into the future. In the absence of both, the here and now is a sombre, dark and gloomy doom, even under the clear sky, in the sunny, brightly colored lands of Palm Springs. Above all because, even living forever, frozen in a box suspended in time, the pain felt and caused remains real anyway and a gilded cage is still a cage. Life is elsewhere. Where lies the uncertainty, the doubt, the unknown, the risk. Like love. The journey is more interesting when you don't know the destination. Discovery satisfies desire and disappointment teaches. There is no boat designed to stand still in a port and there is no human being who would not lead it beyond all horizon, sailing on sight. Living.
Palm Springs is an unpredictable film and therefore surprising. Contrary to the inevitability of the story it tells, with each scene you will never know where it will take you. Intelligent.
Important debut in the feature film by Barbakow, director of shorts and documentaries.
## ITA
Si può parlare di fisica dei quanti, di universi paralleli e di loop temporali in una commedia brillante e folle?
Si può.
Palm Springs è il racconto di un carpe diem estremizzato. Cosa accadrebbe se l'attimo da cogliere durasse per sempre e si ripetesse sempre uguale? Se ogni domani fosse oggi? Se passato e futuro fossero arti recisi di un corpo monco, di cui resterebbe solo il core svuotato e impossibilitato a muoversi? Che senso avrebbero le relazioni, gli incontri, i rapporti? Che senso avrebbe la vita?
Il qui e ora è l'unico momento possibile e reale finché si nutre del passato e si proietta nel futuro. In assenza di entrambi, il qui e ora è una condanna cupa, oscura e tenebrosa, pure sotto il cielo limpido, nelle terre assolate e con i colori brillanti di Palm Springs. Soprattutto perché, anche vivendo in eterno, fermi in una scatola sospesa nel tempo, il dolore provato e provocato resta reale comunque e una gabbia dorata è pur sempre una gabbia. La vita è altrove. Dove risiede l'incertezza, il dubbio,l'incognita, il rischio. Come l'amore. Il viaggio è più interessante quando non si conosce la meta. La scoperta soddisfa il desiderio e la delusione insegna. Non esiste barca progettata per stare ferma in un porto e non esiste essere umano che non la condurrebbe oltre ogni orizzonte, navigando a vista. Vivendo.
Palm Springs è un film imprevedibile e per questo sorprendente. Contrariamente all'ineluttabilità della storia che racconta, ad ogni scena non saprete mai dove vi porterà. Intelligente.
Esordio importante nel lungometraggio di Barbakow, regista di corti e documentari.
Ciao Claudio dove è visibile questo lungometraggio?