Heir to the cine-psycho-emotional experience of Inside out (same director) Soul is a journey into the Other World and into the Anti World. Where do we come from and where are we headed? Two questions are the basis of a cinematic story which, thanks to a narrative animation, in perfect and unrivaled Pixar style, shows us what lies in between, the journey of the soul from one end to the other, Soul, in fact. But 'soul' is also the music, passion and purpose of a lifetime of Joe Gardner, a middle school music teacher, who has not yet given up on his dream of playing in prestigious New York jazz clubs.
And just when his chance seems to have come, Joe will have to give it up and deal with another dimension, from which he will try to return at any cost. Between life and death, Soul tells why. What is the meaning of life, the spark, the purpose? What keeps us going and what stops us? What makes a soul detached and when a soul gets lost, where does it go or where does it stay? How do you heal a soul, how do you save yourself, how do you drive? What makes us alive and what makes us die inside? Important, difficult, complex, unmanageable questions that however admit one and only one answer.
The life. Living is the meaning of life and the lost souls have gone astray exchanging the purpose for the meaning, the means for the goal. And there is only one way to learn to live: by living. By seizing the moments, even those that we consider negligible, savoring every moment as if it were the only and the last, decentralizing ourselves, reaching out towards others, making a barber's chair the psychologist's chair. Find the flame lit even under the extinguished ashes and enlarge the frame.
Looking beyond to see ourselves swimming and wriggling in the water every day, desperately searching for the ocean, to realize that we are already in it, because it is the same. Change the point of view, about things, about people and about us. Contextualizing ourselves in a whole that is more than what we think we see and know. And above all… jazz, improvise. Because no one is born with the instruction booklet but each with a music inside that is the one played by the soul and its strings: Soul, in fact.
Soul is simply a complex film, just like life. And life is like a piano, with black and white keys that must be played together to make beautiful music.
The final dedication in the credits 'to all the mentors of our lives', to those 'spirits of the past who watch us from the stars', as Mufasa would say, is beautiful.
Superb.
ITA
Erede dell’esperienza cine-psico-emotiva di Inside out (stesso regista) Soul è un viaggio nell’Altro mondo e nell’Ante Mondo. Da dove veniamo e dove siamo diretti? Due domande stanno alla base di un racconto cinematografico che, grazie a un’animazione narrativa, in perfetto e inarrivabile stile Pixar, ci mostra quello che sta nel mezzo, il viaggio dell’anima da un capo all’altro, Soul, appunto. Ma ‘soul’ è anche musica, passione e scopo di una vita intera di Joe Gardner, insegnante di musica delle scuole medie, che non ha ancora abbandonato il sogno di suonare in prestigiosi Jazz club di New York.
E proprio quando sembra essere giunta la sua occasione, Joe dovrà rinunciarci e fare i conti con un’altra dimensione, dalla quale cercherà di tornare ad ogni costo. Tra la vita e la morte, Soul racconta il perché. Qual è il senso della vita, la scintilla, lo scopo? Cosa ci fa andare avanti e cosa ci blocca? Cosa rende un’anima distaccata e quando un’anima si perde, dove va o dove resta? Come si cura un’anima, come si salva, come si guida? Cosa ci rende vivi e cosa ci fa morire dentro? Domande importanti, difficili, complesse, ingestibili che però ammettono una e una sola risposta.
La Vita. Vivere è il senso della vita e le anime perse si sono smarrite scambiando lo scopo per il senso, il mezzo per la meta. E c’è solo un modo per imparare a vivere: vivendo. Cogliendo gli attimi, anche quelli che riteniamo trascurabili, assaporando ogni istante come se fosse l’unico e l’ultimo, decentrandoci da noi stessi, protendendoci verso gli altri, fare della poltrona di un barbiere la poltrona dello psicologo. Trovare la fiamma accesa anche sotto la cenere spenta e allargare l’inquadratura.
Guardare oltre per vederci nuotare e dimenarci nell’acqua di tutti i giorni, alla ricerca disperata dell’oceano, per renderci conto che ci stiamo già dentro, perché è la stessa. Cambiare il punto di vista, sulle cose, sulle persone e su di noi. Contestualizzarci in un tutto che è più di quello che pensiamo di vedere e sapere. E soprattutto… jazzare, improvvisare. Perché nessuno nasce con il libretto delle istruzioni ma ciascuno con una musica dentro che è quella suonata dall’anima e delle sue corde: Soul, appunto.
Soul è un film semplicemente complesso, proprio come la vita. E la vita è come un pianoforte, con tasti bianchi e neri che vanno suonati assieme per fare bella musica.
Bellissima la dedica finale nei titoli di coda ‘a tutti i mentori delle nostre vite’, a quegli ‘spiriti del passato che ci guardano dalle stelle’, come direbbe Mufasa.
Superlativo.